Il benessere del nostro cervello può essere influenzato dai batteri presenti nell’intestino, la cui presenza costituisce la flora intestinale.
Attualmente, sempre più studi dimostrano che il microbioma, vale a dire i batteri che popolano il nostro tratto digestivo, può incidere sul corretto sviluppo del sistema nervoso. Questo legame sembra essere particolarmente rilevante nei casi di autismo.
I disturbi dello spettro autistico di solito si manifestano durante la prima infanzia e influenzano il neurosviluppo dei soggetti colpiti. Tra i principali sintomi ci sono difficoltà a sviluppare relazioni sociali ed emotive, apatia, problemi di linguaggio e comunicazione, nonché comportamenti ripetitivi. Un sintomo meno noto, recentemente scoperto, associato all’autismo è la comparsa di disturbi intestinali che aggravano il quadro clinico, soprattutto l’alterazione del microbiota.
Inoltre, va evidenziato che circa un quarto dei pazienti affetti da autismo soffre anche di epilessia. In questi pazienti sono state identificate mutazioni in specifiche proteine, i canali del potassio, che regolano il passaggio di questo minerale nella cellula. Tali proteine sono fondamentali per consentire una corretta comunicazione tra le diverse cellule del cervello.
Studiando il microbiota e l’eventuale coinvolgimento dell’asse microbiota-intestino-cervello nei disordini del neurosviluppo, la Fondazione Umberto Veronesi sta supportando due ricercatrici che indagano su questa relazione. Questa ricerca può aprire nuove prospettive nella scoperta di strategie di cura innovative per migliorare la qualità della vita di questi pazienti.