Il mercato dell’alimentazione negli ultimi anni si è arricchito di una vasta scelta di “cibi di moda” per tutti i palati e per tutti i tipi di regimi alimentari. La domanda che ci si pone ora è: “Siamo proprio sicuri che molti dei cibi salutistici alla moda che troviamo al supermercato, nei negozi bio o al ristorante di tendenza, siano adatti alle persone che soffrono di MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali)?”

È ormai ampiamente risaputo che l’alimentazione rappresenta un elemento cruciale nel determinare lo stato di salute di una persona sana anche nel lungo termine. Negli ultimi anni, si sente parlare di “Microbioma” che risulta essere tutto ciò che riguarda il microbiota e l’interazione – comunicazione –  con l’ospite. Esso viene modulato dallo stile di vita (alimentazione compresa) e questi meccanismi determinano lo stato di salute generale del paziente. Studi hanno riportato che i centenari mantengono un Microbioma più giovane dell’età anagrafica.

Nelle ultime decadi si è assistito a un progressivo aumento dei tassi di incidenza delle MICI in età pediatrica. Le modalità di nascita da parto cesareo o naturale, l’allattamento al seno, l’alimentazione dei primi tre anni di vita e non solo, oltre all’uso eccessivo di farmaci antinfiammatori, antibiotici, corticosteroidi e antiacidi, giocano un ruolo fondamentale nell’insorgenza di queste problematiche intestinali e nella disbiosi.

La Valutazione del paziente con MICI al Tempo 0 è essenziale per poter stabilire le modalità di approccio con la Nutrizione Potenziativa da applicare. Valutare lo stile di vita e la situazione clinica, attraverso anamnesi di partenza, studiare la Composizione Corporea con metodica Vettoriale BIVA per lo stato di nutrizione, idratazione e infiammazione con successivo follow – up, permetterà al Nutrizionista di verificare, e al paziente di constatare l’andamento. Il miglioramento sarà la prova che la direzione è quella giusta.

 È sempre più evidente l’importanza di seguire una dieta varia e bilanciata in nutrienti, carboidrati, proteine e grassi, ricca di frutta e verdura, come fonti di fibre (meglio solubili) e micronutrienti essenziali, come vitamine, minerali, antiossidanti, e acidi grassi essenziali. I dati scientifici e clinici hanno evidenziato che la dieta sana per una persona con IBD in reminiscenza è la stessa di una persona sana senza patologia. Il gastroenterologo e il nutrizionista risponderanno che, per le persone con MICI, quando sono in stato di benessere, possono mangiare normalmente, ma con un bilanciamento dei pasti controllato nella qualità e nella quantità, evitando cibi pro-infiammatori, dando priorità a uno stile dietetico “sano” ovvero povero di grassi saturi e ricco di Acidi Grassi Omega 3, comprendendo alcuni cibi che sono addirittura protettivi per la mucosa intestinale. La questione cibo si complica però quando la malattia è attiva o in presenza di permeabilità intestinale e forte disbiosi. Si è evidenziato che alcuni cibi protettivi, sia in fase di reminiscenza sia quando la malattia è attiva, devono essere evitati, perché favoriscono l’infiammazione. In tali situazioni bisognerebbe sapere che non sempre tutta la frutta e tutta la verdura proteggono e allo stesso tempo non tutte le fibre o spezie vanno bene. Fibre solubili, che producono Butirrato e acetato sono molto utili per Ph intestinale. L’uso di Solanacee va eliminato in fase acuta. Per glutine, lattosio e caseina vanno sicuramente ridotti o eliminati a seconda dei casi. Bisogna prestare molta attenzione ai contaminanti, come per esempio il glifosato, che provoca danni alla mucosa e supera la barriera intestinale se ci ritroviamo in presenza di soggetti con elevata permeabilità. Impossibile sarà l’eliminazione totale del Nichel, presente ormai su tutti gli ortaggi anche attraverso gli agenti atmosferici. La riduzione è sempre possibile. La cottura dei pasti deve essere effettuata a temperature ragionevoli, e le parti bruciate nei cibi devono essere inesistenti. Zuccheri semplici come fruttosio soprattutto se presente in bevande dolci o come dolcificante da aggiungere vanno evitati ma nessun problema si riscontra se si consuma frutta con fibra solubile e quantità irrisorie di fruttosio contenuto nella matrice alimentare del frutto. Attenzione a conservanti e additivi alimentari tra cui ricordiamo la carbossimetilcellulosa presente in cibi industriali come budini confezionati e bevande vegetali addizionate.

Modulazione del sistema immunitario, del microbiota e del Ph intestinale con ripristino della barriera intestinale, potranno essere completati attraverso un approccio funzionale di Micronutrienti, Fitoterapici, Prebiotici, Probiotici, Simbiotici e Postbiotici.

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